Sintomi dell'Artrosi di Ginocchio
Il dolore è il primo sintomo dell'Artrosi. Può essere localizzato ad un comparto del ginocchio (molto frequente il comparto mediale), o può essere globale a seconda dei compartimenti interessati dall'Artrosi.
Inizialmente il dolore si presenta solo dopo sforzi intensi, attività fisica impegnative e prolungata stazione eretta migliorando con il riposo. A volte può essere associato ad idrarto (gonfiore articolare).
Con il progredire della gravità il dolore diviene invalidante, insorgendo anche a riposo, disturbando il sonno notturno fino a limitarne la funzione articolare e la deambulazione.
Terapia Conservativa
Classificare i gradi dell’artrosi è importante soprattutto per decidere il trattamento più idoneo.
Infatti nei primi stadi della patologia, la terapia e sempre conservativa.
A parte la terapia orale con fans ed analgesici, la terapia conservativa si giova senza dubbio di terapia fisioterapica, sia con terapia fisiche (laser, tecar, ionoforesi, magnetoterapia) sia con chinesiterapia (mobilizzazioni ed esercizi di rinforzo muscolare sia a secco che in acqua). Si è visto che mantenere un tono muscolare adeguato aiuta a proteggere molto l’articolazione soprattutto se il ginocchio inizia a degenerare. Chiaramente andranno eseguiti esercizi idonei al tipo di patologia, spesso esercizi fuori carico o con basso impatto meccanico (isometrici, cyclette, piscina)
Alla terapia di base, possono associarsi integratori orali i cosiddetti “condroprotettori” che se presi per medi-lunghi periodi aiutano a proteggere la cartilagine articolare, ma la vera terapia preventiva è la terapia infiltrativa con acido ialuronico. Studi hanno dimostrato che se fatta con regolarità, possono rallentare il processo degenerativo-artrosico.
Trattamento chirurgico: protesi di ginocchio
In questa pagina parlerò di cos’è una protesi di ginocchio, quali tipi di protesi di ginocchio esistono oggi in commercio, quali sono le più moderne tecniche chirurgiche sia mininvasive che robotiche e qual è il mio orientamento nella pratica quotidiana di questo tipo di chirurgia.
Quando ricorrere alla protesi di ginocchio
Se il ginocchio è gravemente danneggiato in tutti i sui comparti, con una funzionalità limitata ed un dolore importante, tanto da limitare le varie attività quotidiane, allora in questi casi, la terapia conservativa non avrà più efficacia e bisogna prendere in considerazione l’intervento chirurgico di protesi totale di ginocchio.
L’intervento nella grande maggioranza dei casi elimina il dolore, ripristinando la funzione cinematica articolare del ginocchio e corregge, per quanto possibile, anche le deformità in varo o in valgo dell’asse meccanico dell’arto. Solitamente dopo questo intervento potrai riprendere le normali attività quotidiane ed anche alcune attività sportive a basso impatto (bicicletta, trekking, nuoto, sci di fondo).
Ma quello che mi preme dire sul “quando” ricorrere all’intervento è che non esiste un’età ideale, in passato si diceva che l’età ideale fosse dopo i 65 anni soprattutto per la durata dell’impianto, che così facendo poteva durare anche per tutta la vita del paziente senza bisogno di revisioni.
Attualmente la decisione viene presa soprattutto sulla sintomatologia, chiaramente anche sulla gravità radiografica dell’artrosi che deve essere avanzata, ma soprattutto sul sintomo dolore e sulle richieste funzionali del paziente.
A volte il momento di sottoporsi all’intervento può arrivare presto anche attorno ai 30-40 anni, è il caso di pazienti che hanno subito gravi traumi agli arti inferiori o che soffrano di forme reumatiche (artrite reumatoide) che accelerano notevolmente la degenerazione articolare-artrosica.
Oggi il paziente che si opera per impiantare una protesi di ginocchio ha dai 45-50 anni fino ai 90 anni, se in buone condizioni di salute.
Quali sono le caratteristiche che distinguono le varie protesi totali.
Quello che il paziente deve sapere è che tipo di protesi gli sarà impiantata:
Una protesi totale PS
(postero-stabilizzata) una delle più impiantate al mondo con sacrificio di entrambi i legamenti crociati, quindi un po’ più invasiva come perdita di tessuto osseo, ma con performance soprattutto in flessione difficilmente raggiungibili con gli altri tipi di impianti .
Una protesi CR
(cioè con la conservazione del legamento crociato posteriore) in questo caso si asporta solo il legamento crociato anteriore, più conservativa, ma a volte più difficile da bilanciare e con possibile minor flessione.
Una protesi KR
(cioè con conservazione di tutto il pivot centrale) si conserva sia li legamento crociato anteriore che posteriore, quindi con ancora minore invasività, ideale per i pazienti che hanno una richiesta funzionale elevata, ma un impianto con meno studi a lungo termine perchè appunto di più recente concepimento.
Nella mia pratica clinica, la protesi PS è quella maggiormente utilizzata, soprattutto perché mi confortano i dati della letteratura scientifica sia in termini di durata che di performance cinematiche. Infatti questo tipo di impianti riescono a ripristinare una flessione pressoché completa del ginocchio, flessione spesso più difficile da ottenere con gli altri tipi di impianti per retrazioni o tensioni legamentose già presenti prima dell’intervento.
Ciò non significa che in alcuni casi selezionati, in pazienti più giovani, dove anche per ovvi motivi di età esiste una possibilità di revisionare l’impianto per sopraggiunta usura, si possa essere più conservativi adottando soluzioni e design meno invasivi.
Essere poco invasivi significa anche cercare di non violare i canali midollari della tibia e del femore. Mentre nella tibia quasi tutti usano un allineamento extramidollare con guide dedicate, pochi invece usano una guida extramidollare femorale.
Nel mia pratica utilizzo ormai negli ultimi 2-3 anni questo tipo di allineamento femorale che mi permette di essere meno invasivo sul femore con grandi vantaggi in termini di perdite ematiche post-op ed una possibile riduzione delle complicanze infettive (anche se non dimostrato dalla letteratura).
Ma la vera differenza nella invasività degli impianti protesici di ginocchio, sta nella possibilità di optare per una protesi monocompartimentale.